Cytosorb è un dispositivo che permette di pulire il sangue dalle citochine aumentando le probabilità di recupero di pazienti in terapia intensiva. Una sorta di cartuccia sorbente, finora utilizzata principalmente nei casi di pazienti con insufficienza epatica o in shock settico, di cui l’esplosione dell’epidemia Covid-19 ha accelerato l’utilizzo. CytoSorb è stato utilizzato per la prima volta su pazienti Covid-19 a Wuhan, in Cina, e poi in molti ospedali, prima in Italia e poi in Germania e Francia.

 

Il dispostivo è frutto di una partnership tra l’americana CytoSorbents e Aferetica, azienda nata come start up nel distretto del biomedicale modenese e con sede a San Giovanni in Persiceto (Bologna). Aferetica è una piccola-media impresa innovativa, fondata da manager con decine di anni di esperienza nel settore della Nefrologia, dell’Intensive Care, della Cardiologia e dei dispositivi medici in genere.

 

Il 10 aprile la Fda ha autorizzato l’utilizzo di Cytosorb negli Usa. L’agenzia americana riconosce che il dispositivo “potrebbe essere efficace nel trattamento di alcuni pazienti con patologia Covid-19 confermata, rimuovendo dal sangue varie citochine pro-infiammatorie” elemento che sarebbe in grado di “fornire benefici clinici” per i quali al momento “non esiste un’alternativa adeguata”.

 

Cytosorb – spiega Aferetica – viene utilizzato come terapia di supporto per la rimodulazione della cascata citochinica con l’obiettivo di controllare la risposta infiammatoria, favorire l’uscita dall’eventuale stato settico e di instabilità emodinamica e per cercare di accelerare il decorso dell’ARDS (Sindrome da Distress Respiratorio Acuto). L’esperienza di molti centri Italiani in queste settimane ha permesso di osservare risultati positivi nei pazienti COVID-19 più severi con gravi sindromi respiratorie, ARDS e/o disfunzione multi-organo, dove il controllo dell’esacerbata risposta infiammatoria ha favorito il miglioramento dei parametri respiratori. CytoSorb opera su sangue intero e non necessita di un supporto extracorporeo dedicato ma si integra con i sistemi di circolazione extracorporea.