Intervista a Federico Sboarina, Sindaco di Verona
La prima edizione di Innovabiomed, il network place for the medical industry, ha portato in città personalità illustri famose a livello
mondiale che hanno tenuto lectio magistralis molto apprezzate da tutti. Lei è stato uno dei primi promotori di Innovabiomed e fin da subito ha sottolineato l’importanza di questo genere di eventi. Qual è stata la sua impressione dopo aver partecipato alla giornata inaugurale?
La giornata inaugurale è stata la conferma del prestigio e dell’importanza di questa manifestazione, sia come punto di riferimento nazionale per il settore biomedicale, ma anche come luogo di confronto e sviluppo di relazioni tra gli operatori del settore. In Italia l’industria biomedicale vale 10 miliardi di euro. Sostenere lo sviluppo di questo comparto significa valorizzare il know how italiano e accrescere l’economia del nostro Paese, ma anche trovare nuove soluzioni, sempre più avanzate, per contribuire alla cura e al benessere della popolazione. Non solo, il settore, caratterizzato da alta tecnologia e innovazione, rappresenta anche un’importante opportunità lavorativa per i nostri giovani che, al termine degli studi, potranno trovare un ambito stimolante per crescere professionalmente.
A Veronafiere si è parlato di innovazione nel settore biomedicale ma spostiamo lo sguardo sull’operato della sua amministrazione che sappiamo essere molto attenta alle esigenze della collettività. In cosa consisteranno a livello generale le innovazioni di cui potranno godere i cittadini veronesi nei prossimi anni?
La volontà principale di questa Amministrazione è quella di rilanciare la città, partendo dalla valorizzazione delle sue eccellenze, sfruttando la tecnologia affinché Verona diventi una smart city. Fin da subito infatti abbiamo istituito un assessorato ad hoc e abbiamo già attivato diversi servizi. Siamo stati i primi in Italia ad attivare un sistema informatico di gestione semaforica, che permette di far scattare il verde ai semafori pochi istanti prima del passaggio di un mezzo di soccorso del 118 in codice rosso. Così come siamo i capofila nell’uso di Giano 2, programma che permette di verificare in tempo reale la regolarità dei veicoli in circolazione sulle strade veronesi e dei documenti utilizzati dai conducenti. Il sito internet del Comune di Verona è finalmente consultabile in versione mobile. Da tutti gli smartphone e i tablet è ora possibile accedere in automatico alla nuova interfaccia, più veloce e immediata. Abbiamo attivato, inoltre, un nuovo servizio elimina code agli sportelli dell’Edilizia privata, per agevolare professionisti, tecnici e cittadini. Ma il nostro impegno in questa direzione non finisce qui.
Ogni anno Verona raggiunge ottime performance a livello turistico con l’aumento di visite in tutti i siti museali e monumentali con
particolare riferimento all’Arena. Secondo lei come si potrebbero valorizzare ulteriormente i beni artistici della città applicando
strategie innovative?
In pochi mesi abbiamo dato vita a un sistema museale unico, che a Verona non c’era, proprio per valorizzare l’immagine del nostro patrimonio culturale, dare impulso alla didattica e facilitare uno sviluppo omogeneo dei musei. Stiamo progettando l’implementazione di nuove tecnologie, come la realtà aumentata e l’intelligenza virtuale, sia in ambito culturale che turistico. Strategie innovative riguarderanno inoltre la valorizzazione e la tutela di alcuni brand che rappresentano la nostra città nel mondo, come l’Arena, che ogni anno accoglie più di 800 mila visitatori e 700 mila spettatori, e il mito di Giulietta e Romeo, conosciuto in ogni angolo del pianeta, basti pensare a quante coppie vengono da ogni continente per sposarsi qui a Verona. Sono stati inoltre stipulati nuovi programmi di collaborazione con il Governo di Mosca e con la città cinese di Hangzhou, con la quale è stato avviato l’iter per un nuovo gemellaggio. Abbiamo incontrato il sindaco di Tirana e seguito la Fondazione Arena che ha portato una sua rappresentazione in Oman. Contatti internazionali che ci permetteranno di costruire relazioni internazionali per la promozione delle nostre eccellenze.
Sono moltissimi i ragazzi che vivono e frequentano Verona per motivi professionali o di studio. Ci sono progetti specifici dedicati ai
giovani e alle nuove generazioni?
Vogliamo creare occasioni nuove per i giovani e saremo sempre disponibili ad ascoltare i ragazzi che vorranno condividere con l’Amministrazione comunale idee e progetti. Al di là di questo, stiamo studiando un modo per riservare spazi dove i ragazzi possano esprimere la loro creatività. Allo stesso tempo ci piacerebbe con la Fondazione Arena creare un settore giovanile che dia la possibilità a tutti i ragazzi di suonare, cantare, cimentarsi con il teatro all’aperto. Abbiamo, inoltre, dato il via ad una Commissione per le Politiche Giovanili che lavorerà su tutti questi progetti e su altre iniziative che svilupperemo nei prossimi anni.
Che città vorrebbe trovare alla fine del suo mandato?
Sicuramente una città vissuta dai veronesi in tutti i suoi spazi, per questo fin dai primi giorni abbiamo lavorato per avviare un percorso di sviluppo sostenibile, che limiti la costruzione di centri commerciali e piuttosto porti alla realizzazione di un grande parco urbano, e si concentri su una rivitalizzazione dei quartieri, che negli ultimi anni sono stati abbandonate a loro stessi. E poi vorrei una Verona conosciuta nel mondo per il suo patrimonio culturale, con un’Arena restaurata e conservata in tutta la sua bellezza, con una Fondazione Arena rilanciata grazie ad investimenti prioritari e ad una programmazione di qualità che valorizzi l’opera ma anche l’extra lirica. Allo stesso tempo una città più sicura, grazie alla collaborazione con tutte le forze dell’ordine e all’aumento dei controlli sul territorio. E poi una città in cui Amministrazione e cittadini collaborano insieme per il bene comune, sentendosi un tutt’uno. Ecco perché abbiamo aperto Palazzo Barbieri, sede comunale, ai veronesi, e abbiamo attivato le prime convenzioni di sussidiarietà orizzontale.
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