Un approccio multidisciplinare per mettere in connessione competenze e professionalità diverse in grado di contribuire alla crescita di un settore che, seppur impegnato in prima linea nell’emergenza sanitaria, è per natura orientato al futuro. Con questa mission si terrà il 2 e 3 luglio 2021 al Centro Congressi Palaexpo di Veronafiere la seconda edizione di Innovabiomed, il network place per l’innovazione biomedica. L’evento, organizzato da Veronafiere in collaborazione con distrettobiomedicale.it., si svolgerà totalmente in presenza, nel pieno rispetto delle normative anti-Covid.

 

Queste le parole di Giampaolo Tortora, Professore Ordinario di Oncologia Medica della Facoltà di Medicina dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, Direttore del Cancer Center e della Oncologia Medica della Fondazione Policlinico Universitario Gemelli IRCCS di Roma, componente del comitato scientifico di Innovabiomed: “Le doverose attenzioni per Covid-19 di fatto hanno purtroppo spostato la luce dei riflettori da patologie ad alto impatto come i tumori. In una sanità che ha dovuto convogliare le forze e andare alla guerra col virus, abbiamo registrato ritardi enormi per i pazienti oncologici, sia nell’avvio delle terapie che nella diagnosi, due temi importanti ma diversi tra loro. Per il primo aspetto i numeri sono molto significativi: in tutta Italia abbiamo avuto oltre 400mila interventi oncologici in meno, il 64% di ritardo negli interventi di chirurgia oncologica programmati, quasi il 50% dei trattamenti terapici ritardati o spostati, abbiamo avuto un 20% di pazienti oncologici che non sono andati a fare trattamenti programmati e dei ritardi importanti nella continuità della cura per chi aveva già avuto una diagnosi di tumore. Un problema altrettanto grave, se si pensa ai grandi progressi che la diagnosi precoce ha portato nella possibilità di affrontare i tumori nel migliore dei modi, è che nel 2020 sono stati fatti 2 milioni di esami di screening in meno rispetto al 2019, parliamo di controlli standard, dalla mammografia al pap test, e così via, con ritardi nella diagnosi di molte settimane mediamente, talvolta di mesi. Alcune decisioni legate alla ripartenza post covid sono di natura politico-organizzativa e sono anche i luoghi come Innovabiomed che accendono i riflettori su problematiche fondamentali, come ad esempio l’urgenza di incrementare il personale sanitario, far ripartire una campagna massiccia di prevenzioni di screening in tutte le regioni e rifondare la medicina territoriale perché anche quella è stata ridotta al minimo dell’efficacia. L’innovazione può e deve affiancare e sviluppare delle misure di carattere politico-organizzativo e allo stesso tempo rafforzare gli sviluppi tecnici, in particolare quelli dei sistemi diagnostici e di monitoraggio a distanza, come la Telemedicina, che a Innovabiomed viene promossa con forum specifici su nuove tecnologie e strumentazioni. Mi auguro che a Innovabiomed partecipino anche le direzioni generali e strategiche di ospedali e centri di ricerca perché è un luogo in cui ci si può confrontare sulle innovazioni e sulla possibilità di implementarle nelle proprie strutture sanitarie. Sarà anche questo Innovabiomed: una proposta di innovazione biomedica e scientifica, ma anche un momento di condivisione con gli amministratori della salute e coi responsabili della gestione delle strutture ospedaliere”.